4 Dicembre 2024
Nasrallah a ‘Israele’: Sei pronto?

Sayyed Nasrallah a ‘Israele’: Sei pronto? La nostra potenza missilistica e aerea per difendere il Libano

Al-Ahed news

Il segretario generale di Hezbollah, Sua Eminenza Sayyed Hassan Nasrallah, si è congratulato con il popolo iraniano e la sua leadership nell’anniversario della vittoria della Rivoluzione islamica.

La Rivoluzione islamica dell’Iran

Ricordando i sentimenti di gioia e felicità nell’anniversario di questo evento, Sayyed Nasrallah ha osservato: “La Repubblica islamica dell’Iran è il risultato della rivolta popolare musulmana e rappresenta il modello di un Paese veramente sovrano in questo mondo”.

In un’intervista rilasciata al canale iraniano al-Alam, Sua Eminenza ha sottolineato: “L’Iran oggi è un Paese il cui popolo elegge veramente chi lo rappresenta e cerca di trasmettere il modello del vero Stato islamico”.

Tornando all’epoca prima del trionfo della Rivoluzione, ha ricordato: “Durante l’era dello Scià, l’Iran era governato da Washington”.

“La Rivoluzione islamica ha rovesciato lo Scià ed espulso completamente gli Stati Uniti come pure ‘Israele’ dall’Iran”, ha detto. “Il tipo di Islam che ti rende servo di Dio è quello a cui gli Stati Uniti si oppongono ed è quello che ha prevalso in Iran”, ha osservato.

Sayyed Nasrallah ha inoltre affermato: “L’Islam autentico ti fa opporre e insorgere contro ogni oppressione e ingiustizia, è l’Islam per il quale il defunto Imam Khomeini era insorto”.

Nel frattempo, Sua Eminenza ha esaltato il fatto che “l’Iran è un paese regionale forte e presente, e qualsiasi guerra con esso farà esplodere l’intera regione”.

La guerra all’Iran

Per quanto riguarda i discorsi sulla guerra all’Iran, ha assicurato: “Questo non serve gli interessi degli Stati Uniti, la cui priorità in questo momento è di non combattere una guerra contro l’Iran.  La priorità assoluta degli Stati Uniti oggi non è l’Iran, ma piuttosto la Cina e la Russia”.

Parallelamente, Sayyed Nasrallah ha sottolineato: “L’Iran non sta scherzando. Ha annunciato che risponderà in modo diretto a qualsiasi attacco ‘israeliano’”.

Secondo il leader della Resistenza: “La risposta iraniana a qualsiasi avventura ‘israeliana’ sarà dura, violenta e severa. Qualsiasi attacco ‘israeliano’ sarà una follia dalle ripercussioni gigantesche”.

A questo livello, Sayyed Nasrallah considera “le minacce di guerra contro l’Iran” da parte degli ‘israeliani’ come “un’intimidazione”.

“La maggior parte dei massimi generali – nell’istituzione militare ‘israeliana’ – si oppone a un attacco militare [all’Iran] perché non sarebbe utile”, ha aggiunto.

In merito alla posizione dell’Asse della Resistenza, se ‘Israele’ attaccasse l’Iran, Sua Eminenza ha annunciato: “L’Asse della Resistenza è presente e deciderà se interferire o meno al momento opportuno. In linea con la risposta iraniana a qualsiasi possibile attacco ‘israeliano’, l’Asse della Resistenza sarà pronto a decidere in base alle circostanze”.

La situazione yemenita

Passando a commentare le recenti operazioni di rappresaglia yemenita da parte di Ansarullah nel cuore degli Emirati, Sayyed Nasrallah ha sottolineato: “Fin dalla sua istituzione, gli Emirati Arabi Uniti hanno acquistato missili, droni e tecnologie militari per un valore di decine di miliardi di dollari. Tuttavia, nel loro primo confronto diretto con Ansarullah, gli Emirati Arabi Uniti sono ricorsi alle potenze occidentali e a ‘Israele’ per la propria protezione”.

“Hanno iniziato a piangere e hanno chiesto la protezione di Stati Uniti, Regno Unito, Francia e ‘Israele'”, ha detto. Quindi ha chiesto: “Cosa avrebbero da offrire gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrain, ad esempio, a ‘Israele’ a livello militare nella regione del Golfo?”.

La potenza della Resistenza

In seguito, il segretario generale di Hezbollah ha commentato le continue minacce ‘israeliane’ al Libano. Egli ha chiesto: “Gli ‘israeliani’ sono a conoscenza del numero di missili ad alta precisione o della loro posizione, per esempio?”.

“La potenza e il numero dei missili della Resistenza non consentono a ‘Israele’ [di avviare alcuna offensiva militare per prendere di mira quei missili]”, ha affermato, sottolineando: “La diffusione dei missili della Resistenza e il suo numero impediscono al nemico ‘israeliano’ qualsiasi azione contro il Libano”.

Secondo Sua Eminenza: “Hezbollah non è rimasto in silenzio quando regioni deserte sono state bombardate in precedenza, e se fossero stati colpiti bersagli reali?”.

Esprimendo la prontezza della Resistenza libanese a qualsiasi attacco ‘israeliano’, Sayyed Nasrallah ha inviato un messaggio forte e chiaro: “Non ci piace la guerra e non la cerchiamo, ma non la temiamo né abbandoniamo il nostro Paese e i suoi interessi”.

Al riguardo, ha predetto: “‘Israele’ dovrebbe condurre una guerra e non un attacco militare per distruggere i missili teleguidati ad alta precisione di Hezbollah”.

Israele’ è pronto per una guerra vera e completa?

“’Israele’ è pronto per una guerra vera e completa?” si è chiesto, osservando che: “La forza di difesa aerea della Resistenza ha ottenuto risultati molto significativi da quando l’ha attivata due anni fa. Abbiamo annunciato che abbatteremo i droni ‘israeliani’. La cosa più importante è eliminare il suo pericolo e la sua minaccia, quindi abbiamo attivato la forza di difesa aerea della Resistenza”.

Sua Eminenza ha poi sottolineato: “La Resistenza si ritiene interessata a possedere qualsiasi arma che le consenta di difendere il Libano e il suo popolo”.

“Dall’attivazione della forza di difesa aerea di Hezbollah, il movimento dei droni nemici è notevolmente diminuito”, ha svelato Sayyed Nasrallah. “In alcune zone, come la Beqa’, i droni nemici potrebbero non passare per 3 mesi e il loro movimento anche nel sud è diminuito e i percorsi di questi droni sono cambiati”, ha osservato.

Ha anche sottolineato: “‘Israele’ teme la guerra e sta usando le questioni economiche e finanziarie per ottenere la consegna delle armi di Hezbollah”.

Al nemico, Sayyed Nasrallah ha inviato un chiaro avvertimento: “Le sorprese attendono il nemico in ogni guerra futura. Ci sono certamente cose nascoste per sorprendere gli ‘israeliani’ in qualsiasi guerra in arrivo”.

Lo scenario libanese

Passando allo scenario libanese interno, il segretario generale di Hezbollah ha ribadito: “Hezbollah appartiene a questo Paese, alla sua storia e al suo tessuto sociale”.

Ha inoltre affermato: “Le capacità quantitative e qualitative di Hezbollah, così come i suoi uomini, non hanno precedenti nella storia del Libano e nella storia dei movimenti di resistenza”.

“Hezbollah è libanese, dalla sua leadership a tutti i suoi combattenti, popolo e ambiente. Le decisioni di Hezbollah sono libanesi. Esso prende in considerazione gli interessi del Libano e della sua gente. È un amico e un alleato dell’Iran, e questo non lo obbliga ad alcun impegno. Non riescono a capire che Hezbollah prende le proprie decisioni, Ansarullah prende le proprie decisione e che l’Iran non impone i suoi diktat“, ha spiegato Sayyed Nasrallah.

Rispondendo ad alcune accuse interne, ha sottolineato che le decisioni di Hezbollah sono libanesi. Alcuni partiti che ricevono ordini dalle ambasciate devono essere interrogati sulla loro identità libanese.

Sua Eminenza ha inoltre lamentato il fatto che “alcune parti in Libano si comportano con la Resistenza con la stessa mentalità del nemico e dei suoi strumenti”.

A questo livello, Sayyed Nasrallah ha sollevato la questione: “Cosa hanno offerto al Libano dal 2005 ad oggi oltre ai conflitti e all’aver portato il Paese sull’orlo di una guerra civile?”.

Nel frattempo, ha predetto: “Verranno lanciati altri slogan, accuse e insulti [fino alle elezioni]”, sottolineando: “Per quanto riguarda le prove di sovranità, libertà e indipendenza, hanno fallito ‘già da molto tempo’. Il team che si oppone alla Resistenza non possiede nulla, né un programma né un piano, se non quello di attaccare Hezbollah e l’Iran”.

Ancora una volta, Sua Eminenza ha chiesto a tutti coloro che accusano Hezbollah: “Citateci un singolo atto compiuto da Hezbollah per il bene dell’Iran piuttosto che per il bene del Libano”.

“L’Ambasciata iraniana, dall’ambasciatore al dipendente di grado più inferiore, non interferisce nelle elezioni libanesi, a differenza di altre ambasciate”, ha affermato.

L’ingerenza degli Stati Uniti

Commentando la sfrontata ingerenza degli Stati Uniti negli affari libanesi, il segretario generale di Hezbollah ha dichiarato: “L’ambasciatore americano interferisce nelle elezioni parlamentari e delegazioni dell’Ambasciata americana girano per il Paese e interferiscono nelle elezioni”.

“L’Ambasciata americana in Libano reclutava agenti per l’entità sionista. L’Ambasciata americana è uno strumento dell’intelligence statunitense. E il nuovo edificio dell’Ambasciata è un centro di spionaggio per spiare diversi paesi del Medio Oriente”, ha rivelato.

Al riguardo, Sayyed Nasrallah ritiene che: “L’influenza degli Stati Uniti in Libano esiste. Tuttavia, non c’è alcuna occupazione americana in Libano, ma piuttosto un’influenza politica, finanziaria e militare”.

“Non ci sono basi militari americane in Libano, ma [gli americani] sono presenti nell’establishment militare libanese. Ci sono ufficiali americani a Yarzeh e l’ambasciatore americano è sempre presente nel quartier generale dell’esercito”, ha aggiunto Sua Eminenza.

Inoltre, ha lamentato il fatto che: “L’intero sistema bancario libanese è soggetto alle decisioni del Dipartimento del tesoro statunitense. Abbiamo appreso di recente che l’ambasciatore degli Stati Uniti ha rimproverato i responsabili delle ONG [in Libano]”.

“Le sanzioni agli individui causano danni e alcuni commercianti sono oppressi, poiché [per gli americani] è sufficiente che appartengano al nostro ambiente per punirli. Le sanzioni statunitensi hanno danneggiato alcuni dei nostri ambienti, ma non possono colpire negativamente Hezbollah”.

I tentativi degli Stati Uniti di negoziare con Hezbollah

Su un altro aspetto, Sayyed Nasrallah ha rivelato: “I tentativi degli Stati Uniti di aprire canali di comunicazione con Hezbollah attraverso vari partiti non si sono fermati”.

“Nel corso degli anni, gli americani hanno chiesto più di una volta di negoziare con noi dopo il 2000. Ultimamente ci sono sempre stati tentativi di aprire canali di comunicazione con noi”.

Tuttavia, ha osservato: “Gli americani cercano buone occasioni dalla negoziazione. Noi non accetteremo cose che danneggino la Resistenza, che è l’unica garanzia per difendere il Libano”.

“In precedenza, Dick Cheney ci ha mandato un inviato per negoziare la fine del nostro sostegno alla Palestina e non prendere di mira ‘Israele’. In cambio, ci avrebbero pagato miliardi di dollari e ci avrebbero permesso di tenere le nostre armi, e ovviamente abbiamo rifiutato”.

Commentando la questione della demarcazione dei confini, Sayyed Nasrallah ha sottolineato: “È una questione di principi e si basa sul non riconoscere ‘Israele’. La Resistenza è l’unica garanzia per proteggere il Libano e non c’è nient’altro”.

“Hezbollah è contrario a qualsiasi normalizzazione, cooperazione o coordinamento con il nemico quando si tratta di demarcazione dei confini”, ha dichiarato.

I paesi arabi interferiscono negli affari del Libano

In risposta alla cosiddetta iniziativa kuwaitiana, il segretario generale di Hezbollah ha ritenuto che il suo partito non fosse la parte a cui era stata inviata la lettera da fornire una risposta.

“L’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti interferiscono negli affari del Libano e negli affari interni di tutti i Paesi arabi. L’iniziativa del Golfo prevede la consegna delle armi di Hezbollah in cambio del pane dei libanesi. Il Libano è un Paese sovrano e non è giusto che qualsivoglia parte gli imponga i suoi diktat. Coloro che hanno reputato che stiamo interferendo negli affari dei Paesi arabi a causa della guerra allo Yemen, a loro volta non devono interferire negli affari interni del Libano”, ha chiarito.

“Quando gli Stati del Golfo discutono la questione della Resistenza, quale alternativa propongono per difendere il Libano dai pericoli?” ha chiesto.

Saad Hariri e il Movimento il Futuro

Commentando la decisione dell’ex primo ministro Saad Hariri di ritirarsi dalla politica libanese, Sayyed Nasrallah ha dichiarato: “Abbiamo informato l’ex primo ministro Saad Hariri che speriamo che cambi idea, e la sua decisione [di lasciare la politica] è infelice, ciò nonostante i contatti e la cooperazione con il Movimento il Futuro continuerà”.

“L’assenza di un grande movimento, come il Movimento il Futuro, avrà un grande impatto sulle elezioni. Finora, la scena non è chiara e dobbiamo aspettare per vedere come andranno le cose”, ha aggiunto. “Il ritiro dell’ex premier Hariri dalla vita politica non porterà all’estremismo sunnita, poiché la condizione generale di questa denominazione è di moderazione”, ha osservato.

Sua Eminenza ha sottolineato: “Il discorso si concentra sugli effetti politici dopo il ritiro del Movimento il Futuro“.

“Alla luce del discorso sul confrontare la Resistenza e la guerra contro di essa, ovviamente dichiareremo che dobbiamo proteggere la Resistenza attraverso le elezioni, indipendentemente dalla maggioranza parlamentare”, ha affermato. “Vogliamo che gli amici della Resistenza siano numerosi in Parlamento”, ha osservato.

Tuttavia, egli ha considerato: “È sbagliato dire che le elezioni saranno una battaglia tra coloro che sono con la Resistenza e coloro che sono contrari. Al momento non sono necessari discorsi e speculazioni sulla maggioranza. C’è ancora tempo per le elezioni e la maggioranza potrebbe non portare a un cambiamento fondamentale. Le ambasciate [estere] stanno arrivando alla conclusione che l’impatto delle ONG è un’illusione”.

Il fronte palestinese

Spostandosi sul fronte palestinese, Sayyed Nasrallah ha offerto le sue condoglianze e benedizioni alle famiglie dei giovani martiri palestinesi. Altresì alla guida delle Brigate dei martiri di Al-Aqsa nella Palestina occupata.

“L’occupazione ‘israeliana’ vuole che l’Autorità palestinese mantenga il coordinamento della sicurezza per affrontare la Resistenza”, ha aggiunto. “L’equazione di ‘al-Quds per l’intero Asse della Resistenza’ è ancora in vigore”, ha ribadito.

Al riguardo, Sua Eminenza ha stimato che: “Qualsiasi discorso sui nuovi negoziati ‘israelo’-palestinesi non ha alcuna base e non è tra le priorità degli Stati Uniti in questo momento”.

“Bisogna rafforzare la scelta di resistere e affrontare gli ‘israeliani’. Non c’è altra scelta per il popolo palestinese se non resistere in forme diverse”, ha affermato Sayyed Nasrallah.

Nel frattempo, ha ammonito che gli obiettivi ‘israeliani’ alla base della normalizzazione sono il controllo della Palestina e passare alla cosiddetta soluzione dei due Stati, nonché garantire alle autorità della Cisgiordania di assomigliare a un grande distretto.

Sul fronte siriano, il segretario generale di Hezbollah ha dichiarato: “La Siria rimane uno scenario aperto e gli americani stanno saccheggiando petrolio e gas dall’Eufrate orientale”.

Sayyed Nasrallah ha affermato: “‘Israele’ ha preso di mira i siti appartenenti alla Resistenza in Siria e c’è un’equazione che abbiamo imposto a questo proposito. Le difese aeree siriane intercettano efficacemente le aggressioni ‘israeliane’”.

“Il Parlamento iracheno ha preso la decisione di porre fine all’occupazione e Hezbollah svolge un ruolo di avvicinamento dei punti di vista tra le parti irachene quando richiesto”, ha affermato.

Sul Bahrain, Sayyed Nasrallah ha ripetuto: “Quello che è successo in Bahrain è oppressione, detenzione, tortura, revoca della cittadinanza, esilio e uso del potere straniero, ossia lo Scudo della Penisola“.

Fonte: https://english.alahednews.com.lb/64017/385

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