
Il più illustre religioso sciita del Bahrein, il grande ayatollah Sheikh Isa Qassim, ha chiesto l’istituzione di un sistema democratico e costituzionale per sostituire la dinastia regnante di Al Khalifah nel Paese del Golfo Persico.
“Le richieste della nazione del Bahrein sono di fondamentale importanza. I bahreiniti continueranno la loro rivolta popolare fino a quando le loro richieste non saranno completamente soddisfatte”, ha detto Sheikh Qassim domenica sera, mentre pronunciava un discorso televisivo trasmesso in diretta dalla città iraniana centro-settentrionale di Qom.
Ha chiesto alle persone di ogni strato della società bahreinita di dimostrare perseveranza e di rimanere salde e unite nella loro lotta contro le misure ingiuste e arbitrarie del regime di Al Khalifah.
“I popoli fedeli eserciteranno la pazienza nella loro lotta contro l’oppressione. Nessuno può emergere trionfante stando seduto a guardare. La vittoria può essere raggiunta solo attraverso l’unità e la solidarietà”, ha affermato l’eminente religioso del Bahrein.
Sheikh Qassim ha anche esortato il popolo del Bahrein a preservare l’unità mentre combatte il sistema politico oppressivo nel Paese e percorre il sentiero verso la democrazia.
“Non c’è soluzione alla crisi politica in corso in Bahrein in assenza di una costituzione democratica. L’insistenza da parte del regime al potere [di Al Khalifah] sulla politica dell’ingiustizia aprirà solo spaccature e creerà profonde divisioni sociali. Il Bahrein deve essere liberato dalle catene dell’oppressione”.
Sheikh Qassim ha infine affermato che l’elaborazione di una nuova costituzione è l’unica via d’uscita dalla crisi politica in Bahrein. Ha sottolineato la necessità di sostituire il regime monarchico di Al Khalifah con un governo democratico.
I gruppi di opposizione bahreiniti hanno invitato a una partecipazione di massa per le manifestazioni in occasione dell’undicesimo anniversario della rivolta del 14 febbraio.
Le manifestazioni si svolgono regolarmente in Bahrein sin da quando è iniziata una rivolta popolare a metà febbraio 2011.
I partecipanti chiedono che il regime di Al Khalifah rinunci al potere e consenta l’instaurazione di un sistema giusto che rappresenti tutti i bahreiniti.
Manama, tuttavia, ha fatto di tutto per reprimere qualsiasi segno di dissenso.
Il 5 marzo 2017, il Parlamento del Bahrein ha approvato il processo di civili nei tribunali militari, una misura censurata dagli attivisti per i diritti umani come equivalente all’imposizione di una legge marziale non dichiarata a livello nazionale.
Re Hamad ha ratificato l’emendamento costituzionale il 3 aprile 2017.
[ sostituire la dinastia regnante di Al Khalifah ]