9 Novembre 2024
Declino di "Israele" questione di tempo.

Sayyed Nasrallah: Hezbollah produce missili e droni a guida di precisione; declino di “Israele” questione di tempo

Al-Ahed news

Il segretario generale di Hezbollah, Sua Eminenza Sayyed Hassan Nasrallah, ha pronunciato un discorso mercoledì, durante una cerimonia tenuta dal gruppo di resistenza in occasione dell’anniversario dei suoi leader martiri. La cerimonia si è svolta nel complesso Sayyed Shuhada nel sobborgo meridionale di Beirut, in parallelo con simili raduni nei villaggi dei tre leader martiri.

I leader martiri di Hezbollah sono Sheikh Ragheb Harb, Sayyed Abbas al-Moussawi e Hajj Imad Mughniyeh, con le rispettive città natali Jebchit, Nabi Shayth e Tayr Debba.

Il leader della resistenza ha svelato che, nonostante tutti i tentativi “israeliani” di bloccare i trasferimenti delle armi di Hezbollah, il gruppo di resistenza ha iniziato a trasformare i suoi missili in missili a guida di precisione, oltre a produrre droni che sono anche “disponibili per coloro che vogliono acquistare”, secondo il capo della resistenza.

Il leader di Hezbollah ha anche consigliato agli “israeliani” di lasciare la terra della Palestina, offrendo loro di pagare i biglietti per tornarsene da dove sono venuti.

All’inizio del suo discorso, Sayyed Nasrallah si è congratulato con tutti i musulmani e gli amanti dell’Imam Ali [AS] per l’anniversario della sua nascita.

Risoluzione 1982 e la nascita della Resistenza

Sua Eminenza ha quindi iniziato a spiegare il motto dell’occasione: Risoluzione 1982, infatti, sommando gli anni trascorsi dai martìri di Sheikh Ragheb Harb, Sayyed Abbas al-Moussawi e Hajj Imad Mughniyeh – rispettivamente 38, 30 e 14 anni – essi equivalgono a 82 anni. Il 1982 è anche lo stesso anno in cui Hezbollah iniziò la sua opera come movimento di resistenza. “È stato l’anno in cui si è decisa la nascita e il lancio di Hezbollah, e il progresso che dura fino ad oggi. Il sangue dei nostri martiri ha benedetto questo percorso e gli ha concesso tutto ciò che ha oggi”, ha sottolineato Sayyed Nasrallah.

Il leader di Hezbollah inoltre si è riferito alla resistenza come a un’ideologia, una cultura e una civiltà nella regione, che esistevano prima dell’invasione del 1982. “In precedenza c’erano stati fazioni e partiti libanesi che credevano nella resistenza, tra cui Sayyed Abdul Hussein Sharafeddine e Sayyed Musa Sadr”.

Il punto significativo dell’invasione del 1982, ha proseguito Sayyed Nasrallah, è che rappresentava la più grande minaccia e sfida per il Libano, il suo popolo e l’intera regione. “Il Libano stava affrontando il pericolo della sovranità, dell’appartenenza a ‘Israele’ e del mutamento della sua identità, eppure la Resistenza è stata la parte che ha preservato l’identità del Libano con il sangue e il jihad [combattimento], e continuerà a farlo”.

In termini di date ufficiali, Sayyed Nasrallah ha osservato che la Resistenza islamica è nata nel 1982 per cooperare con il popolo veramente sovrano per preservare l’identità del Libano.

Sua Eminenza ha quindi evidenziato i ruoli dei leader martiri in questo percorso, rispettivamente “il rifiuto di Sheikh Ragheb Harb di stringere la mano agli “israeliani” e di riconoscere che era uno stendardo per il nostro lancio. Il leader martire Sayyed Abbas al-Moussawi divenne il “combattente Sayyed” dopo l’invasione del 1982. La fondazione della resistenza iniziò con Sayyed Abbas al-Moussawi e si trasformò in un’entità in crescita, forte e organizzata la cui costante era Sayyed Abbas. Poi, il leader martire Hajj Imad Mughniyeh è stato l’azione della resistenza, il suo campo di battaglia, la sua vittoria, egli è stato colui che ha cambiato le equazioni e distrutto il nemico”.

“Con il leader martire Hajj Imad Mughniyeh, Hezbollah ha assistito allo sviluppo militare e della sicurezza intelligente e innovativo, nonché allo sviluppo qualitativo e quantitativo della resistenza, che ha contribuito a ottenere vittorie”, ha continuato Sayyed Nasrallah.

Ribadendo che la Resistenza segue le orme dei leader martiri per affrontare l’avidità del nemico, Sayyed Nasrallah l’ha elogiata come difenditrice del Libano e sostenitrice della Palestina. “La Resistenza manterrà la sua promessa nonostante tutte le cospirazioni e il lobbismo”.

Il declino di Israele

Altrove nel suo discorso, il segretario generale di Hezbollah ha sottolineato che i movimenti di resistenza credono fermamente nel declino del regime di occupazione “israeliano”, affermando che sebbene alcuni in Libano e nella regione pensino che il futuro appartenga a “Israele” – ed è per questo che normalizzano i legami con esso -, tuttavia, i movimenti di resistenza nella regione, incluso Hezbollah, ritengono che questa entità occupante sia temporanea e in declino.

“La curva discendente dell’occupazione è iniziata dal 1985, quando la Resistenza ha costretto ‘Israele’ a ritirarsi nella cosiddetta “cintura di sicurezza”. La curva dell’occupazione è diminuita grazie ai risultati della Resistenza e alle sue vittorie in Palestina e in Libano”, ha sottolineato Sayyed Nasrallah, citando analisti e leader “israeliani” di alto livello, i quali ammettono che “Israele” è in declino e la sua fine è una questione di tempo.

“Siamo di fronte a un’entità in crisi, in declino, e anche il suo esercito. Gli stessi “israeliani” hanno sottolineato che “Israele” è di fronte a tre minacce, una delle quali è la sua crisi sociale”, ha altresì affermato Sua Eminenza.

Sayyed Nasrallah ha inoltre spiegato che Hezbollah si preoccupa di seguire quotidianamente l’entità nemica: “Questa entità non sopravvivrà poiché è artificiale e il suo destino è legato al destino del suo esercito”.

Tornando ai Paesi che normalizzano i rapporti con il regime “israeliano” e gli inviano i loro soldi, Sayyed Nasrallah, riferendosi a loro, ha detto che sono al servizio di tale entità e tentano di riportarla in vita, mentre il desiderio degli stessi “israeliani” di unirsi alla lotta sta diminuendo, così come la fiducia nell’esercito sionista.

Il leader di Hezbollah ha esortato i coloni “israeliani” a lasciare le terre palestinesi e ha espresso la disponibilità di Hezbollah a sostenere il costo dei loro biglietti per tornare da dove sono venuti.

Attaccando coloro che normalizzano i rapporti con il regime “israeliano”, Sayyed Nasrallah ha spiegato che era stato chiesto loro di farlo per aiutare l’entità di occupazione a risolvere le sue crisi.

Contemporaneamente, Sua Eminenza ha esortato il popolo palestinese a rimanere saldo, poiché l’orizzonte della sua liberazione, rappresentato dalla resistenza, è la sua unica via.

“Israele” sempre scoraggiato

Evidenziando che il nemico “israeliano” è scoraggiato grazie alla resistenza e all’equazione della sua forza di fronte alla debolezza del nemico, Sayyed Nasrallah ha promesso che la resistenza continuerà a rafforzare il proprio potere e a monitorare il nemico, indipendentemente da tutte le campagne lanciate contro di esso.

“Tutte le campagne contro la resistenza “non hanno senso” e la nostra resistenza è in continuo confronto con il nemico. Il nemico sta tentando di portare avanti “una battaglia tra le guerre” per infliggere un colpo alla resistenza come sta facendo in Siria. Il nemico, attraverso i suoi attacchi alla Siria, tenta di impedire a Hezbollah di ricevere armi qualitative”, ha detto Sayyed Nasrallah, deridendo i tentativi del nemico che hanno fatto sì che Hezbollah trasformasse la minaccia in un’opportunità.

Grazie a questa sfida, Sayyed Nasrallah ha svelato che Hezbollah ha ottenuto la capacità di trasformare le migliaia di missili di cui dispone in missili a guida di precisione.

“Da anni Hezbollah ha trasformato i suoi missili in missili a guida di precisione”, ha svelato Sayyed Nasrallah, poi si è rivolto agli “israeliani” che li stanno cercando, dicendo: “Cercate quanto volete, noi vi stiamo aspettando!”.

Sayyed Nasrallah ha inoltre ammonito il nemico che quando oserà compiere un’offensiva per cercare i missili di Hezbollah, potremmo trovarci di fronte a una seconda “Operazione Ansariya”.

Il leader della resistenza ha inoltre annunciato che negli ultimi anni Hezbollah ha anche iniziato a produrre droni, dicendo a coloro che vogliono acquistarne alcuni che “sono i benvenuti!”.

Sayyed Nasrallah ha poi elogiato i giovani della resistenza che possono tenersi aggiornati su tutti i progressi: “Hezbollah è pronto per ogni nuovo sviluppo nella sua industria militare”.

Sua Eminenza ha anche spiegato che il regime di occupazione sta reclutando agenti in Libano per compensare l’assenza dei suoi droni nel nostro spazio aereo, ha poi ribadito che le capacità e la struttura della resistenza sono in continuo sviluppo e la scorsa estate è stata una delle più grandi stagioni di formazione di Hezbollah.

Elezioni parlamentari libanesi

Il leader di Hezbollah ha ripetuto più volte che il gruppo di resistenza sostiene lo svolgimento delle elezioni parlamentari libanesi nei tempi previsti e ha criticato coloro che accusano Hezbollah di ritardare le elezioni, dicendo loro che sembrano essi stessi coloro che vogliono davvero questo rinvio.

“Hezbollah sostiene lo svolgimento delle elezioni parlamentari nei tempi previsti e considera tali elezioni molto critiche”, ha detto Sayyed Nasrallah mentre annunciava lo slogan ufficiale di Hezbollah per la corsa parlamentare: “Continueremo a difendere e costruire [il nostro Paese]”.

Il leader di Hezbollah ha posto enfasi sulla promessa di continuare a difendere la nazione e a costruirla. “Continueremo a difendere e costruire il nostro Paese attraverso l’equazione aurea di esercito, popolo e resistenza e insistiamo sul ruolo dell’esercito libanese”.

Persone che proteggono la Resistenza

Sayyed Nasrallah ha salutato il popolo della resistenza che l’ha sempre appoggiato di fronte a tutti gli attacchi e ai tentativi di fare pressione su Hezbollah.

“Se la resistenza non si fosse affidata a un ambiente accogliente, non sarebbe in grado di difendere quelle persone, la loro dignità, il presente e il futuro”, ha affermato Sua Eminenza, aggiungendo: “Dopo aver fallito nelle loro guerre, stanno tentando di prendere di mira le persone che abbracciano la resistenza”.

Inoltre, Sayyed Nasrallah ha spiegato che i nemici “tentano di fare pressione sulla resistenza tramite difficoltà economiche e inducendo le persone ad abbandonare la resistenza, ma le campagne pagate falliranno poiché la logica della resistenza è più forte e più credibile”.

Il Libano rimarrà una nazione di libertà!

Altrove nel suo discorso, Sayyed Nasrallah ha denunciato le molestie mirate contro alcuni gruppi di opposizione sciiti di varie nazioni arabe e i tentativi selettivi di vietare loro di tenere conferenze ed eventi in Libano.

Sua Eminenza ha affermato che Hezbollah preserva l’identità del Libano fornita dalla Costituzione del Paese, in cima alla quale c’è la libertà di stampa e di espressione.

Attaccando alcuni che in Libano vietano la libertà di stampa e di espressione, Sayyed Nasrallah ha criticato il loro divieto selettivo oltre al proibire e violare ciò che loro vogliono.

“Nella nazione delle libertà, il popolo bahreinita oppresso ha il diritto di commemorare l’anniversario della sua rivoluzione. Nella nazione delle libertà, il popolo yemenita ha il diritto di alzare la voce per i suoi figli martiri e per le ingiustizie a cui è sottoposto!”, ha chiarito Sayyed Nasrallah.

Il leader della resistenza ha inoltre spiegato che poiché Hezbollah preserva l’identità del Libano come nazione delle libertà, i suoi missili preservano la vita al suo interno così come i suoi confini.

Sua Eminenza ha poi messo in dubbio le conquiste di coloro che stanno attaccando la resistenza in Libano: “Che cosa avete fatto per il Libano? Che cosa avete fatto con i soldi che avete ricevuto [come donazioni]? Dove sono i 30 miliardi di dollari che Mohammad Bin Salman e gli Stati Uniti hanno detto di aver offerto al Libano?”.

Concludendo il suo discorso, Sayyed Nasrallah si è rivolto al popolo della resistenza, assicurando loro che “Hezbollah continuerà a preservare la volontà [di Sayyed Abbas al-Moussawi], difendiamo e costruiamo [la nazione], raggiungiamo risultati e ne usciamo vittoriosi…”.

Fonte: https://english.alahednews.com.lb/64111/385


[ declino di “Israele” questione di tempo ]

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