Sabato 4 giugno 2022 si è tenuto un imponente raduno di persone nel mausoleo dell’Imam Khomeini, svoltosi in occasione del 33° anniversario della dipartita dell’Imam Khomeini. In questo incontro, l’Imam Khamenei ha descritto l’Imam Khomeini come una personalità davvero eccezionale e unica che avvicinò le persone al concetto di “resistenza”.
In questo incontro – tenutosi con il Leader presente di persona per la prima volta dopo due anni – il Leader della Rivoluzione islamica ha sottolineato alcuni degli aspetti non ancora riconosciuti della personalità dell’Imam Khomeini. “Nonostante le molte testimonianze e scritti su quella saggia guida, ci sono molte cose non dette sulla sua grandezza, forte carattere e leadership. La giovane generazione del paese, che non conosce ancora correttamente l’Imam, deve imparare le lezioni istruttive della scuola di pensiero dell’Imam per svolgere il suo ruolo nazionale e rivoluzionario, compiere il secondo passo della Rivoluzione e gestire il paese in modo efficiente affinché avanzi verso il brillante futuro del Paese con maggiore sicurezza”.
Descrivendo la Rivoluzione islamica come la più grande rivoluzione nella storia delle rivoluzioni e confrontandola con la grande Rivoluzione francese e la Rivoluzione sovietica, l’Imam Khamenei ha affermato: “In quelle rivoluzioni, la spiritualità fu trascurata, entrambe le rivoluzioni deviarono dal loro corso in breve tempo, le persone che furono il fattore principale della loro vittoria vennero messe da parte, e in realtà ritornarono alla loro situazione precedente. Ma la Rivoluzione islamica ha proceduto anche dopo la sua vittoria grazie ad elezioni che si tengono regolarmente, al costante affidamento sulle persone e all’attenzione prestata contemporaneamente sia agli aspetti materiali che spirituali della vita delle persone. Queste sono alcune delle ragioni alla base della superiorità della Rivoluzione islamica su tutte le altre rivoluzioni della storia. Ciò mostra anche la grandezza della leadership dell’Imam Khomeini”.
Egli ha sottolineato che il popolo fu un fattore determinante per la vittoria della Rivoluzione. Egli ha detto: “Mano potente, personalità d’acciaio, cuore fiducioso e lingua coraggiosa in grado di portare il grande oceano di persone nell’arena, spingerle all’azione, tenerle nell’arena senza disperare e mostrare loro la corretta direzione in cui muoversi è stata la mano del nostro magnanimo, grande Imam Khomeini”.
Egli ha sottolineato che l’Imam Khomeini si distingueva veramente in termini di tratti della sua personalità e ha detto: “Purezza e pietà, spiritualità e sentimenti mistici, coraggio, saggezza e razionalità, acume, speranza nel futuro, sincerità, puntualità e disciplina, affidarsi a Dio e fiducia nelle Sue promesse e avere uno spirito combattivo erano alcune delle caratteristiche distintive del nostro defunto Imam”.
Evidenziando alcune delle eccezionali caratteristiche della scuola di pensiero dell’Imam, il Leader della Rivoluzione Islamica ha affermato: “L’infrastruttura della scuola dell’Imam, sia durante le attività rivoluzionarie che dopo la vittoria della Rivoluzione, era basata sull’insorgere per la causa di Dio. E ciò era fondato sui principi coranici”.
L’Imam Khamenei ha affermato che lo scopo dell’avviare una rivolta per la causa di Dio in tutte le fasi è di stabilire la verità, amministrare la giustizia e promuovere la spiritualità. Egli ha aggiunto: “L’Imam era un vero combattente ed era continuamente presente nel campo del sollevarsi per la causa di Dio. Il movimento dell’Imam durante le attività rivoluzionarie ebbe alcuni punti importanti, tra cui: coraggio, sincerità con la gente, fiducia nelle persone, riconoscenza per i loro sforzi e infondere speranza nei loro cuori”.
Evidenziando i punti salienti riguardanti l’opera dell’Imam nella fondazione della Repubblica islamica, Sua Eminenza ha dichiarato: “In quel periodo, la preoccupazione più importante dell’Imam e il suo piano principale erano di separare la Repubblica islamica dalla cultura e dalle tradizioni occidentali. Di conseguenza, l’Imam sottolineava che la Repubblica islamica non era in debito con le idee occidentali di repubblica e democrazia, e che si era invece formata sui fondamenti dell’Islam”.
Riferendosi agli sforzi dell’Imam Khomeini per portare armonia tra un dualismo apparentemente conflittuale, ha sottolineato: “Nel nuovo modello e sistema politico presentato dall’Imam, sono presenti sia la spiritualità che i diritti delle persone, l’esecuzione delle regole divine e la considerazione per certe esigenze pubbliche, la perseveranza nell’amministrare la giustizia economica e prendersi cura dei poveri, la tenacia nella produzione di ricchezza, il rifiuto dell’oppressione e della sua accettazione, il miglioramento della scienza e dell’economia, il miglioramento del meccanismo difensivo del paese, l’unità nazionale e la solidarietà, apprezzare la varietà e i diversi punti di vista politici, e un’enfasi sulla pietà e purezza dei funzionari e sulle loro competenze e abilità”.
Ponendo una domanda importante, egli ha chiesto: “In che misura la scuola e il modello dell’Imam sono stati realizzati durante la sua epoca e in seguito?”.
Il Leader della Rivoluzione islamica ha risposto a questa domanda, dicendo: “Sulla base della mia conoscenza delle realtà del paese, la mia risposta è che la Repubblica islamica ha compiuto grandi imprese in tutti i settori come la democrazia, le conquiste scientifiche, gli affari diplomatici ed economici e i servizi pubblici. Negare questi risultati costituisce un’ingiustizia. Naturalmente, anche noi abbiamo avuto la nostra parte di fallimenti. In altre parole, abbiamo avuto sia risultati che debolezze e fallimenti”.
L’Imam Khamenei ha sottolineato: “Naturalmente, il ruolo di ampia portata del fronte nemico dal momento della vittoria della Rivoluzione fino ad oggi non deve essere ignorato. Non è stata la Repubblica islamica a dare vita a questa ostilità. Piuttosto, poiché la Repubblica islamica è contraria all’oppressione, all’arroganza, alla decadenza ma favorevole alla spiritualità per natura, gli oppressori, i poteri arroganti, i malvagi e coloro che si oppongono alla spiritualità ovviamente mostrano ostilità nei suoi confronti”.
Il Leader della Rivoluzione islamica ha spiegato che uno dei motivi principali dietro le ostilità verso la Repubblica islamica era la decisa separazione dell’Imam dall’Occidente. Egli ha detto: “Il sostegno alla Palestina, la consegna dell’ambasciata del regime israeliano alla nazione palestinese e anche le critiche all’ipocrisia e ai crimini dei Paesi europei e degli Stati Uniti costituiscono esempi importanti dell’Imam nel separare la civiltà, la filosofia e il sistema islamici dalla civiltà e dal pensiero occidentali”.
Egli ha affermato che l’Imam si è distinto principalmente per il modo in cui ha avvicinato le persone al concetto di “resistenza” e ha infuso uno spirito di resistenza nella nazione iraniana: “Grazie all’Imam, la nazione iraniana è diventata oggi una nazione completamente resistente e forte. Resistenza è diventato un termine eccezionale nella letteratura politica mondiale”.
Il Leader della Rivoluzione islamica ha indicato due dei complotti dei nemici contro la nazione iraniana: “Nel primo complotto, i nemici hanno riposto le loro speranze nelle proteste popolari per danneggiare il Paese. Stanno provando tutti i tipi di inganni per fare rivoltare le persone contro la Repubblica islamica, tra cui: lavoro psicologico sulle persone, attività in rete, spendere denaro e assumere mercenari”.
L’Imam Khamenei ha affermato che il secondo complotto riguarda il proporre un’idea sbagliata sull’imminente declino della Repubblica islamica: “All’inizio della Rivoluzione, delle persone malintenzionate dicevano che la Rivoluzione sarebbe caduta nell’arco di sei mesi. Poi, quando il loro calcolo si rivelò errato, promisero che sarebbe caduta nei sei mesi successivi. Ma oggi sono trascorsi più di ottanta di questi sei mesi nella vita della Rivoluzione, e quell’arboscello si è trasformato in un albero robusto e forte. I loro calcoli attuali sono sbagliati proprio come lo erano in passato”.
Egli ha sottolineato: “Nella Repubblica islamica, le persone sono un fattore molto importante e i nemici non saranno in grado di far rivoltare la nazione contro la Repubblica islamica”.
Analizzando il motivo dietro i continui errori dei nemici nei loro calcoli, ha indicato il ruolo di alcuni infidi consiglieri iraniani nel fare questi calcoli sbagliati. Inoltre, egli ha affermato: “Questi consiglieri traditori non solo tradiscono il proprio paese, ma anche gli americani, perché li portano all’insuccesso con i loro consigli sbagliati”.
Le persone che si allontanano dalla religione, dai chierici e dalla Repubblica islamica sono un altro esempio dei calcoli sbagliati a cui ha fatto riferimento il Leader della Rivoluzione islamica: “Oltre agli americani, che fanno queste affermazioni sotto l’influenza dei loro ignoranti e infidi consiglieri, ci sono alcune persone ingenue nel paese che esprimono punti di vista simili nei media all’interno del paese”.
Sottolineando che oggi le persone sono più orientate verso la religione e la Rivoluzione rispetto all’inizio della Rivoluzione, l’Imam Khamenei ha citato esempi notevoli in cui la gente ha onorato la Resistenza e i chierici. Egli ha detto: “I milioni di persone che hanno partecipato alle esequie del martire Soleimani, il cui corpo era stato fatto a pezzi, per rispettare quell’uomo rivoluzionario che ha combattuto per Dio e ha resistito, e le esequie per la dipartita di eminenti chierici quali l’ayatollah Safi-Golpayegani e l’ayatollah Bahjat non sono paragonabili alle cerimonie commemorative tenutesi per personalità politiche e artistiche. Ciò mostra la fede della gente nei chierici, nella religione, nella lotta per la causa di Dio e nella resistenza”.
L’Imam Khamenei ha affermato che la presenza entusiasta dei giovani nei centri dell’itikaf [periodo di ritiro in moschea], i grandi raduni spirituali e le gloriose manifestazioni per il 22 di Bahman [giorno della vittoria della Rivoluzione], nonché la Giornata di Gerusalemme sono altri segni della lealtà della nazione al cammino del nostro magnanimo Imam. Egli ha aggiunto: “Un altro esempio dello zelo religioso del popolo è l’espressione d’amore della gente – anziani, giovani e bambini di tutto il Paese – per l’Imam del Tempo. Una manifestazione di ciò è la canzone che viene cantata in questi giorni”.
Al termine delle sue dichiarazioni, ha offerto sette importanti consigli agli attivisti impegnati in ambito rivoluzionario, sociale, politico ed economico.
Il suo primo consiglio l’ha rivolto alla gioventù intelligente e saggia del paese: “Non lasciate che il nemico e le forze antirivoluzionarie cancellino l’identità della vostra Rivoluzione e distorcano le verità su di essa”.
Come secondo consiglio, il Leader della Rivoluzione islamica ha affermato che il popolo dovrebbe impedire che la memoria dell’Imam venga dimenticata o distorta nella società. Nel suo terzo consiglio, ha insistito sull’impedire ai reazionari di aumentare la loro influenza. Ha sottolineato: “Un atteggiamento reazionario significa un ritorno alla politica occidentale e allo stile di vita occidentale. Non dovremmo permettere al Paese di regredire verso un atteggiamento reazionario a causa dell’influenza dello stile di vita occidentale che aveva dominato il Paese durante il governo corrotto dei Pahlavi”.
Come quarto consiglio, l’Imam Khamenei ha sottolineato l’importanza di svelare le menzogne del nemico e la sua guerra psicologica, dicendo: “Qualche tempo fa, il governo greco ha rubato parte del petrolio del nostro paese a causa di un ordine degli americani. Ma quando i soldati dotati di spirito di sacrificio e coraggio della Repubblica islamica hanno confiscato la nave nemica che trasportava il petrolio, hanno accusato l’Iran di furto attraverso le loro estese macchine di propaganda. Ma erano loro che avevano rubato il nostro petrolio. Recuperare qualcosa che è stato rubato non è un atto di furto”.
Consigliando a tutti di beneficiare del bene della fede popolare per produrre buone azioni, ha dispensato il suo sesto consiglio dicendo che si deve evitare di infondere la sensazione di essere giunti a un vicolo cieco all’interno del Paese. Egli ha spiegato: “In rete, alcune persone infondono solo la sensazione di essere giunte a un vicolo cieco all’interno del paese. Questo è fatto o per ignoranza o per soldi. Certo, anche ai tempi dell’Imam alcuni scrivevano sui giornali che il Paese era arrivato a un vicolo cieco. Ma l’Imam affermava che erano loro ad aver raggiunto un vicolo cieco, non la Repubblica islamica”.
Nel suo ultimo consiglio, egli ha invitato tutti ad apprezzare il valore dei funzionari rivoluzionari e ha detto: “Oltre a criticare i funzionari dell’esecutivo, in certi casi l’Imam li ringraziava anche esplicitamente. Pertanto, ora che il nemico sta cercando di danneggiare la reputazione dei funzionari rivoluzionari, la grave responsabilità di essere riconoscenti a questi funzionari dovrebbe essere assolta”.
Riferendosi ad esempi di preziosi servigi resi da funzionari nei giorni scorsi, il Leader della Rivoluzione islamica ha affermato: “La presenza del Ministro [dell’interno] ad Abadan per diversi giorni e l’incontro del Presidente e del Vicepresidente con coloro che sono stati colpiti da questa tragedia per consolarli sono preziosi esempi che meritano la nostra riconoscenza. Naturalmente, gli agenti dietro il danno inflitto nel caso di Abadan e altri casi devono essere puniti”.
Alla fine delle sue dichiarazioni, l’Imam Khamenei ha fatto riferimento al rumore durante il discorso dell’hujjatul-islam Sayyid Hassan Khomeini e ha detto: “Ho sentito che durante il discorso di Hajj Sayyid Hassan Khomeini, alcune persone hanno fatto rumore. Tutti devono sapere che sono contrario a queste cose e a tali comportamenti”.
All’inizio di questa cerimonia, l’hujjatul-islam Sayyid Hassan Khomeini ha descritto l’Imam Khomeini come un fondatore dell’indipendenza e della dignità della nazione iraniana. “L’Imam era l’incarnazione della verità, un’anima pura e una manifestazione e simbolo dei brillanti ideali islamici del popolo”.
Fonte: https://english.khamenei.ir/news/9022/Imam-Khomeini-was-the-leader-of-the-greatest-revolution-in-the