Il capo del Consiglio esecutivo di Hezbollah, sua eminenza Sayyed Hashim Safi Al Din, ha criticato l’Arabia Saudita per interferire negli affari interni del Libano. Egli ha anche esortato il regno a smettere di “bullizzare” i Paesi della regione.
“Per coloro che sono interessati ai legami [del Libano] con l’Arabia Saudita, [annunciamo che] vogliamo che l’Arabia Saudita fermi la politica del bullizzare le nazioni”, ha detto mercoledì Sayyed Safi Al Din, facendo notare che Riad “interferisce palesemente nel nostro Paese e chiediamo loro di non aizzare i libanesi l’uno contro l’altro”.
“L’Arabia Saudita deve smettere di danneggiare il nostro Paese”, ha aggiunto Sayyed Safi Al Din.
Sua eminenza ha anche sottolineato che i tentativi sauditi di soggiogare il Libano sono inutili.
“Dico all’America, all’Occidente e all’Arabia Saudita che finora non avete conosciuto la natura di questa Resistenza, la forza del suo popolo e la fede”.
Sayyed Safi Al Din ha anche affermato che la designazione di Hezbollah come gruppo “terrorista” è un’“aggressione” che il gruppo rifiuta con forza.
“Vogliamo che il mondo sappia che chiunque prenda di mira la Resistenza a parole, dovrà ascoltare la risposta”.
Sayyed Safi Al Din ha fatto tali osservazioni durante una conferenza – svoltasi nella periferia meridionale di Beirut. La conferenza era dedicata alle figure dell’opposizione saudita, in memoria del prominente religioso sciita defunto Sheikh Nimr Baqir al-Nimr.
Durante la conferenza, sua eminenza ha sottolineato il sostegno del Movimento all’opposizione della penisola arabica. Egli ha inoltre osservato che “alzare la voce non significa ingerenza in Arabia Saudita”, ma è piuttosto un atto di difesa degli oppressi.
Sheikh Nimr è stato giustiziato nel gennaio 2016, provocando una protesta globale contro la repressione delle minoranze in Arabia Saudita. Tale repressione è rivolta in particolare ai musulmani sciiti che rappresentano oltre il 20% della popolazione del regno.
Fonte: https://english.alahednews.com.lb/63591/385
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